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Hotel Gagarin, esordio al cinema di Simone Spada

Hotel Gagarin, esordio al cinema di Simone Spada

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Hotel Gagarin

Un produttore in crisi e del tutto incapace di riconoscere le qualità artistiche del cinema, vuole sfruttare la sceneggiatura di un professore scolastico per spedire una troupe in Armenia e poi fuggire con tutti i soldi raccolti per la realizzazione del film. Se in partenza, l’entusiasmo degli attori e soprattutto del regista, che vede l’opportunità di realizzare il sogno di una vita è alle stelle, subito dopo prevale solo una forte delusione. Inoltre, una guerra locale scoppiata nel paese costringe le povere vittime della truffa a restare in un albergo di lusso, ma isolato e circondato solo dalla neve. Ciononostante, la permanenza all’hotel Gagarin sarà l’occasione per vivere un’esperienza indimenticabile, conoscendo se stessi e capire ciò che realmente desiderano.
Una trama originale per una commedia che sicuramente diverte e lascia passare allo spettatore un paio d’ore in allegria. Buona la prova del regista Simone Spada, che dopo aver collaborato insieme ad illustri colleghi come Claudio Caligari per Non essere cattivo e Lo chiamavano Jeeg robot di Gabriele Marienetti, dirige la sua prima opera in compagnia dei cinque attori e le innumerevoli comparse che seppur non direttamente protagoniste, presentano storie interessantissime da raccontare.
Ad aprire il racconto, le parole del primo astronauta che ha oltrepassato i confini dello spazio: “La terra vista dallo spazio è un luogo meraviglioso senza confini, né barriere”. Prendendo spunto da questa frase scritta da Yuri Gagarin, il regista vuole ricordare che anche il cinema è come una missione spaziale, un grande sogno. La domanda è: quante persone sono effettivamente capaci di realizzarlo? In una situazione in cui abbiamo bisogno di conoscere qualcuno per entrare nel mondo del lavoro e in cui la concorrenza si è fatta spietata, il risveglio mattutino ci rispedisce nel mondo reale per ricordarci quello che siamo e  ci fa camminare di nuovo con i piedi per terra. La dice lunga il ruolo dell’aspirante regista costretto a insegnare per guadagnarsi da vivere, interpretato da un buon Giuseppe Battiston.
Parafrasando il programma La corrida, oggi tornato in televisione, i personaggi partiti per l’Armenia sono dei veri “dilettanti allo sbaraglio”: non hanno la minima idea di come si realizza un film e non hanno mai fatto nessun tipo di esperienza. Eppure, è proprio la forza di volontà e il carattere straordinariamente forte a lasciare loro qualcosa di grande.
Nel cast non mancano grandi nomi che il pubblico conosce bene come Claudio Amendola, Luca Argentero, una brava Barbara Bobulova nel ruolo della truffatrice segretamente in contatto con il produttore che ha architettato la burla. Tommaso Ragno appare sullo schermo soltanto nei primi 20 minuti ambientati a Roma, ma anche la sua parte risulta spiritosa.
Hotel Gagarin è nelle sale cinematografiche a partire da oggi (24 maggio) ed è distribuito da “Altre Storie”.

Eugenio Bonardi

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