Business dei Tamponi in Sicilia, l’inchiesta di Striscia
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INCHIESTA SUL BUSINESS DEI TAMPONI IN SICILIA: IN ALCUNI LABORATORI CHIEDONO SINO AL DOPPIO DELLE TARIFFE PREVISTE DALLA REGIONE
Stefania Petyx e il suo bassotto indagano su quello che si è rivelato un vero e proprio business dei tamponi, con prezzi maggiorati rispetto a quelli definiti dalla Regione Siciliana. Proprio per evitare speculazioni, infatti, la Regione aveva imposto ai laboratori privati un listino con tariffa obbligatoria di 15 euro per il tampone rapido e 50 euro per il molecolare.
Nel servizio in onda stasera , Striscia ha intercettato alcuni “furbetti del tamponcino” che chiedono fino a 33 euro per il tampone rapido e anche 83 euro per il molecolare. Alla richiesta di spiegazioni sul mancato rispetto del tariffario regionale, molti operatori si sono giustificati sostenendo che «non è un prezzo imposto, è libero». Addirittura c’è chi ha dichiarato: «Erano tariffe consigliate, ma noi possiamo praticare le tariffe libere o professionali, pure 500 euro».
A fare chiarezza e dissipare i dubbi di tanti cittadini che hanno segnalato gli speculatori alla redazione di Striscia ci ha pensato l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza: «Il prezzo dei tamponi non è una scelta dei singoli laboratori, ma è una decisione che ha preso la Regione con un decreto ed è un prezzo imposto. In questo momento non è tollerabile speculare e chi non applica le tariffe rischia di pagarne le conseguenze».
Il Tg satirico di Antonio Ricci continuerà a vigilare.