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La coppia Cortellesi – Albanese tenta il riavvicinamento nel sequel di “ Come un gatto in tangenziale “

La coppia Cortellesi – Albanese tenta il riavvicinamento nel sequel di “ Come un gatto in tangenziale “

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Sono trascorsi tre anni da quanto Monica, ex cassiera di un supermercato, e Giovanni, esperto in finanziamenti  europei  a favore delle periferie degradate, dopo essersi conosciuti in maniera alquanto brusca, e dopo varie vicissitudini che hanno all’origine una storia tra il figlio di lei e la figlia di lui, si ritrovano seduti su una panchina di Piazza Cavour forse innamorati delle rispettive contraddizioni che nascono dalla profonda diversità sociale dei due.

In questi tre anni molte cose sono cambiate: Monica sta vivendo l’esperienza  del carcere e Giovanni, già divorziato da una moglie quanto meno strana che vive  in Francia, ha una relazione con una sua collega snob almeno quanto lui e continua nella sua carriera di “distributore” di fondi europei, assai soddisfatto dei suoi successi e, soprattutto, delle relazioni altolocate che la sua occupazione gli crea.

Ma Monica ha un “incidente” di natura penale a causa del comportamento “ disinvolto “ di due sue sorelle affette da cleptomania e finisce in carcere, praticamente incolpevole; rendendosi conto delle difficoltà di uscire presto dal carcere decide di rivolgersi a Giovanni, che riesce a farla uscire dal carcere a condizione che svolga servizi sociali presso una comunità di San Basilio, vicino al carcere di Rebibbia dove è rinchiusa, condotta da un affascinante sacerdote sul quale ha posto la sua attenzione la stravagante moglie separata di Giovanni .

Il nuovo incontro tra Monica e Giovanni origina una serie di divertenti  scenette dal sapore fortemente comico che hanno sullo sfondo, però, la differenza sociale tra i tanto ricchi ed i tanto poveri: il film scorre sui binari delle similitudini tra fatti accaduti veramente ( la corrente elettrica riallacciata abusivamente dal sacerdote bellone ), la vita arrangiata di Monica, le proteste di alcuni assistiti verso la gheenrosità di Don Davide secondo le quali il “..prete deve fare il prete e non rimediare da mangiare per chi approfitta della generosità altrui “.

Certamente il film non ha scopi di natura politica ma l’esposizione di fatti e cose che trovano riscontro nella realtà indicono a pensare che voglia essere almeno un segnale per i nostri politici.

La pellicola si regge tutta sulla speranza dello spettatore che finalmente Monica e Giovanni ratifichino il loro non confessato desiderio di stare insieme malgrado la profonda differenza di ordine sociale che si frappone tra di loro: riemergono personaggi e segnali già lanciati nella precedente “ puntata “ di “ Come un gatto in tangenziale “ della quale questo film che ha per sottotitolo “ Ritorno a Coccia di Morto “ è il logico e scontato sequel e che certamente merita il successo che si merita.

Il “ ritorno “ a Coccia di Morto, una popolare spiaggia nei pressi di Roma, appare significativo delle altalene della vita che il film ampiamente descrive e sottolinea  perché nella prima delle due pellicole la spiaggia sulla quale si verificano le “ conoscenze “ tra i vari personaggi è quella, snob, di Capalbio frequentata dai più vari personaggi della politica e della cultura mentre nella pellicola che trattiamo i “ festeggiamenti “ per il ritrovarsi della coppie che hanno vivacizzato il primo dei due film si svolgono proprio in forma molto popolare quasi a significare che la semplicità del personaggio di  Monica riesce a prendere il sopravvento sugli atteggiamenti falsamente nobili delle persone  che ruotano intorno ai due interpreti principali.

Inutile certificare la scontata bravura dei due interpreti Paola Cortellesi ( Monica ) ed Antonio Albanese (Giovanni ) perché meritano veramente grandi complimenti per le loro interpretazioni abilmente gestite da un come sempre ottimo regista che risponde al nome di Riccardo Milani.

Molto ben scelto, già dal primo film,  il numeroso cast con interpreti che rispondono ai nomi di Sonia Bergamasco ( la moglie separata di Giovanni ), Claudio Amendola nei panni del marito delinquente di Monica, Luca Argentero ( il bel sacerdote, molto pio ) e Sarah Felberbaum ( la compagna “ antipatica “ di Giovanni ) oltre che le due gemelle e sorelle di Monica che sempre la inguaiano a causa della loro cleptomania e che, in fondo, sono all’origine dei guai descritti in questo ritorno a Coccia di Morto.

 

 

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