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Il Marchese del Grillo al Sistina: Enrico Montesano, una sfida appassionante e riuscita

Il Marchese del Grillo al Sistina: Enrico Montesano, una sfida appassionante e riuscita

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IL MARCHESE DEL GRILLO:

Marchese Onofrio Del Grillo, quasi padrone di Roma all’epoca di Papa Benedetto XIV perché la corrotta gerarchia ecclesiastica del ‘700 glielo consentiva e lui ne approfittava conducendo una vita dissipata non esente da atroci scherzi verso i popolani, che tuttavia lo amavano, e verso il papato stesso: questa è l’immagine di un personaggio quasi certamente realmente vissuto tra il 1714 ed il 1787 e sul quale se ne sono narrate di tutti i colori e che, dopo la indimenticabile pellicola che ebbe per protagonista il grande Alberto Sordi è ora il soggetto dello splendido spettacolo che Massimo Romeo Piparo manda in scena, con grandissimo successo, dal 9 dicembre al Teatro Sistina.
Uno spettacolo che finalmente riporta il Sistina ai suoi grandi fasti e che, con protagonista un veramente bravo Enrico Montesano, sta mietendo grandi numeri per l’affluenza di pubblico: grandi scenografie, bellissime musiche, una regia che ha dell’eccezionale ma soprattutto un protagonista che incarna la figura del Marchese del Grillo in maniera tale che ti viene di chiederti se veramente non abbia lui stesso vissuto le vicende che interpreta sulla scena, con un vigore che in Montesano non è assolutamente nuovo, con episodi narrati alla maniera del suo grande predecessore che nell’interpretare il film di Monicelli nel 1981 pose una pietra miliare nella storia del cinema e della narrazione della storia di Roma.
Certo, il confronto con il grande Alberto è stato veramente appassionante per Enrico, ma la sua bravura e la sua arguzia sperimentata in anni di carriera non lo rendono da meno intervenendo in ogni momento dello spettacolo come assoluto protagonista e padrone della scena, dominatore su tutti gli altri interpreti che con lui recitano in simbiosi facendo vivere allo spettatore, dalla poltrona, momenti di intensità, con trovate simpatiche, a volte eccessive come quella del Papa sulla sedia gestatoria che circola in platea, ma che comunque contribuiscono tutte a rendere perfettamente il clima di una vicenda che appassiona e fa veramente divertire, anche se molti degli episodi narrati ci inducono a ricordare situazioni antiche ma che la storia italiana attuale ci sta facendo purtroppo rivivere.
Che dire dei costumi?: veramente splendidi e perfettamente aderenti al momento storico narrato, integrati perfettamente nella scenografia mobile che cambia il panorama delle singole scene in maniera non pesante, anzi gradevole da seguire, accompagnate da musiche tratte da grandi commedie musicali del passato e che la direzione del Maestro Friello esalta contribuendo allo svolgimento della narrazione scenica in maniera perfetta, scorrevole.
Nessuno dei trenta personaggi in scena merita critiche negative, anzi tutti, tra loro perfettamente integrati, riescono in un unicum spettacolare ad interessare in maniera continuativa il pubblico che, a fine spettacolo, si è espresso con grandi e meritati applausi.

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