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“ 1984 “, di George Orwell, il precursore dei nostri problemi attuali

“ 1984 “, di George Orwell, il precursore dei nostri problemi attuali

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E’ in scena al teatro Quirino fino al prossimo 3 novembre la versione teatrale del capolavoro di George Orwell, vero e proprio profeta che nel 1948 descrisse in un libro che ancora oggi è in testa alle classifiche mondiali, con precisione imbarazzante, ciò che sarebbe avvenuto, e non solo secondo lui, negli anni a venire: un mondo diviso in tre “ continenti “, tre superstati perennemente tra loro in guerra ( Oceania, Eurasia ed Estasia ) la cui reciproca ostilità comporta anarchia ed una continua libertà di vivere secondo come ognuno di noi è in grado di comprendere, interpretare, volere.

E’ un lavoro forte, di carattere pregnante quello che Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri interpretano sotto la accortissima regia di Giancarlo Nicoletti ( il quale utilizza la sua stessa traduzione del libro del grande scrittore, giornalista e critico letterario britannico ) per portare in scena un lavoro dal carattere duro, certamente avveniristico, profetico e dalla impressionante lucidità espressiva e comunicativa che sorprende per l’attualità e la coerenza ai fatti dei nostri giorni.

La politica e la distopia attualmente dominanti vengono esattamente riportate in palcoscenico per rappresentante una vivida realtà fantapolitica e fantascientifica di carattere totalitario che comporta, da ultimo, quel controllo del pensiero delle masse che oggi viene attivato attraverso i potenti ed invadenti mezzi tecnologici di comunicazione i quali inducono ad un forma di guerra permanente a mezzo di incredibili numeri di telecamere che tutto spiano e tutto controllano; impressionante è la rappresentazione di come tutto sia proibito, tranne che pensare e divertirsi in maniera tale da mascherare la strisciante dittatura. Insomma un revival dell’antico “ panem et circenses “ utilizzato dai  nostri romani progenitori per  – come oggi – gestire le masse e distarle al fine di restringere il potere nelle mani di pochi.

E Giancarlo Nicoletti, con questo spettacolo meravigliosamente futurista, interpreta con la massima esattezza il pensiero orwelliano utilizzando una ottima compagnia teatrale che fa capo a Federica Luna Vincenti all’interno della quale, oltre a Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri, si evidenziano Silvio Laviano Brunella Platania Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci Gianluigi Rodrigues Chiara Sacco.
La scenografia, perfettamente idonea a rendere l’ambiente e l’assurdo ( ma non troppo ) di quanto viene rappresentato, è opera di Alessandro Chiti.

Spettacolo assolutamente da non perdere perché in grado di far perfettamente comprendere il mondo assurdamente telecomandato in cui viviamo.

 

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