Nero a metà: Pino Daniele, l’uomo dietro l’artista ricordato a dieci anni dalla sua scomparsa
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Presentato alla stampa, in vista della ricorrenza dei dieci anni dalla sua prematura scomparsa, un inedito ritratto del cantautore napoletano che tra tutti ha saputo impersonare la cultura della città vesuviana, un ritratto fatto di brani tratti in particolare da uno dei suoi album più significativi ( Nero a metà il terzo pubblicato nel 1980 ), di filmati, di interviste con diversi suoi collaboratori e con produttori che seppero prima di ogni altro capire il vero significato.
La pellicola, di genere documentario e biografico, diretta da Marco Spagnoli e realizzata in collaborazione con l’amico di sempre e produttore di Pino Daniele, Stefano Senardi, è un sequel del viaggio che Spagnoli e Senardi stanno realizzando all’interno della storia della canzone italiana, ripercorre la parte iniziale della carriera del musicista partendo fin dal momento in cui esordì con la storica formazione Batracomiomachia, e riproduce una serie di interviste con i vari Tullio De Piscopo, Enzo Gragnianiello, Teresa De Sio, Enzo Avitable, Tony Esposito, oltre che con James Senese, Gigi De Rienzo, Tony Cercola e molti altri artisti e personaggi che gli sono stati vicini consentendogli la luminosa ed appassionante carriera.
Grande pregio del film è quello di indagare e rappresentare l’artista e l’uomo attraverso una serie di excursus nelle location che hanno costituito i momenti e le esibizioni più pregnanti di Pino Daniele, prima fra tutti la sua casa discografica, le Catacombe ( stupende nella loro apparenza di ambiente tragicamente lugubre ), Mergellina ed i suoi stupendi dintorni, i vicoli, la sua casa, i bassi.
Supportata da un’ottima fotografia e da ricercato materiale d’archivio la pellicola appare avvincente, stupendamente affascinante, colma di significati che mettono in luce l’uomo che si sublima con l’artista, particolarmente in occasione del concerto di Piazza del Plebiscito tenuto dopo il tragico terremoto del 1980 che causò, tra capoluogo e dintorni, circa tremila morti, concerto al quale assistettero circa duecentomila persone i cui morali vennero indubbiamente risollevati dalla poderosa ed umanissima esibizione di un grande Pino Daniele.
Molto interessanti, anche da punto di vista storiografico, le interviste con il batterista De Piscopo e con il cantautore percussionista Tony Esposito oltre che quella, che copre parecchia parte del film, con Stefano Senardi; non manca nella pellicola una intervista con James Senese la cui immagine appare dipinta a murales sulla facciata di un fabbricato di Napoli; molto significative, al limite del commovente, anche le immagini che riproducono Daniele con il mito del calcio napoletano Maradona.
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