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“Storie di Cinema”: il 70mm non morirà mai

“Storie di Cinema”: il 70mm non morirà mai

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Quentin Tarantino Ph. Sabina Filice

Quentin Tarantino Ph. Sabina Filice

A”Storie di Cinema”: il 70mm non morirà mai!  , si parla di 70mm, con ospiti di riguardo. Ospiti di Tatti Sanguineti, Davide Pozzi della Cineteca di Bologna e Piero Fumagalli del Cinema Arcadia di Melzo Tornato in auge anche grazie a Quentin Tarantino, il formato dei 70mm è il tema ultra cinephile del nuovo appuntamento con “Storie di Cinema, in onda martedì 22 marzo, in seconda serata, su Iris. Con Tatti Sanguineti – che, per la prima volta, confessa in pubblico l’idea giovanile di diventare un esercente alternativo, sogno per il quale ha anche sostenuto l’esame per il patentino di proiezionista – Davide Pozzi, direttore del laboratorio di restauro de L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna e Piero Fumagalli, ideatore e proprietario del Cinema Arcadia di Melzo. Pozzi spiega che «nel 70mm, rispetto alla pellicola standard (35mm), l’immagine è due volte più dettagliata e due volte più bella. E sui grandi schermi cinematografici – prosegue – questa differenza è enorme». Fumagalli, invece, anticipa che «il 70mm non scomparirà mai». Tra sequenze di “Ben Hur”, “Lawrence d’Arabia, “West Side Story”, “2001: Odissea nello spazio”, “Interstellar” e “The Hateful Eight”, Sanguineti chiosa: «il 70mm cinematografico è metafora di presa di potere, di occupazione di spazi da conquistare e sinonimo di energia».

 

 

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